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La voce della eternita

la voce dell'eternità
di Michele Lasala



Lucio Dalla non è mai morto, e mai morirà. Appartiene a quella categoria di personalità capaci di resistere al tempo, come i grandi artisti, che continuano a vivere anche da morti. Se si continua a leggere la Divina Commedia, vuol dire che Dante è ancora vivo, perché è proprio nella sua opera che si conserva la sua anima, e quindi tutto il suo essere. Questo vale per Michelangelo, per Caravaggio, per Leopardi, per Montale…  Per tutti quegli uomini che attraverso l’arte hanno saputo esprimere se stessi, serbando la loro anima nelle loro stesse opere. È così anche per Lucio Dalla, che continua a vivere nelle sue canzoni così come in coloro che quelle canzoni cantano e ricordano. Ed è per questo che Domenico Ruggiero ha cercato di esprimere un pensiero di affetto e di ammirazione profonda nei confronti di un mito della musica italiana, attraverso l’elaborazione di un’immagine come questa, dove accanto alla figura del cantautore italiano ha posto due versi: “Caro Lucio Ti scrivo / Così mi stringo a te”. Due semplici versi, che riprendono chiaramente il verso di una canzone dello stesso Dalla, L’anno che verrà, canzone incisa nel 1979: “Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'”.
In questa foto in bianco e nero vediamo un Dalla interpretare una sua canzone. La figura del cantante si staglia contro uno sfondo scuro, indistinto, dove a malapena s’indovina il volto di un uomo che pian piano si dissolve confondendosi con l’ombra, per poi scomparire del tutto. Ciò che resta invece, qui e sempre, è la figura del cantante bolognese, illuminata da una luce proveniente da un faro e resa potentemente plastica, quasi di marmo, per la forte intensità di questo fascio luminoso. Una luce che pare arrivi direttamente da Dio per comunicare a quest’anima un dono, una grazia: quella dell’eternità.
Ed è proprio in questa dimensione, quella dell’eternità, che Domenico Ruggiero spera di stringersi a quell’uomo che gli ha trasmesso emozioni, energia, vitalità, con una musica semplice e allo stesso tempo potente, tanto da segnare diverse generazioni; e segnare un’intera epoca.
Pochi versi, semplici parole per esprimere un forte desiderio: quello di navigare in eterno sulle acque della musica e delle parole di un uomo semplice e allo stesso tempo potente come è stato ed è Lucio Dalla. “Caro Lucio Ti scrivo / così mi stringo a te”.

 


A LUCIO DALLA
di Domenico Ruggiero

 

Caro Lucio Ti scrivo

Così mi stringo a te

E nel mio amore profondo

Più forte ti stringerò.

 

Qui il mare non luccica più

Ma forse dalle tue parti

C’è qualche speranza in più.

 

Ho attraversato il cielo intero

Per cercare te

Ed oggi la tua poesia raggiunge me.

 

Ti raccomando,

ovunque c’incontreremo,

stiamo sempre attenti al lupo

così potremo dirci

qualche parola in più.

2 marzo 2012


Ipse dixit  
  "Un filosofo: un filosofo è un uomo che costantemente vive, vede, sente, intuisce, spera, sogna cose straordinarie; che viene colpito dai suoi propri pensieri come se venissero dall'esterno, da sopra e da sotto, come dalla sua specie di avvenimenti e di fulmini; che forse è lui stesso un temporale gravido di nuovi fulmini; un uomo fatale, intorno al quale sempre rimbomba e rumoreggia e si spalancano abissi e aleggia un'aria sinistra. Un filosofo: ahimè, un essere che spesso fugge da se stesso, ha paura di se stesso - ma che è troppo curioso per non 'tornare a se stesso' ogni volta" (Friedrich Nietzsche) *** "Io ho un solo amico, è l'eco: e perché è mio amico? Perché io amo il mio dolore e l'eco non me lo toglie. Io ho un solo confidente, è il silenzio della notte. E perché è il mio confidente? Perché il silenzio tace". (Soren Kierkegaard) *** "Un grande uomo costringe gli altri a spiegarlo" (Georg Wilhelm Friedrich Hegel) *** "Il mondo non è nè vero nè reale, ma vivente" (Gilles Deleuze) *** "Strano come, appena pronunciata, una cosa perde il suo valore. Crediamo d'essere scesi sul fondo dell'abisso, ma quando risaliamo, le gocce rimaste sulle pallide punte delle nostre dita, non hanno più nulla del mare da cui provengono. Crediamo d'avere scoperto una fossa piena di tesori meravigliosi, ma, quando risaliamo alla luce, ci accorgiamo di avere con noi solo pietre false e frammenti di vetro. Nella tenebra, intanto, il tesoro continua a brillare, inalterato". (Maeterlinck)  
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